Israele avanza con la sua operazione militare per conquistare Gaza City.
Altri 4 bambini palestinesi uccisi, altri ancora feriti gravemente.
L'ONU dichiara ufficialmente la carestia nella striscia ma per Israele sono “dati parziali”.
Sono state colpite dalla carestia 500 mila persona e 130 mila sono bambini.
Se gli ostaggi non vengono rilasciati, ci sarà la distruzione totale di Gaza - dicono da Israele.
Ma Gaza è già completamente distrutta e a pagare le spese è sempre la popolazione civile.
Minaccia, Netanyauh, prima del negoziato. Una tattica negoziale, dicono gli esperti o forse un'ambiguità che gli ha permesso di rimanere al potere per oltre 15 anni ma che in questo momento sta accrescendo l'isolamento internazionale di Israele.
Le minacce di Israele sembrano quasi anacronistiche; il peggio a Gaza lo abbiamo già visto. È sotto i nostri occhi.
Per fine Agosto e per i pirmi giorni di settembre la Glabal Sumud Flottilla ("sumud" in arabo significa “perseveranza”) sta organizzando la più grande operazione umanitaria a memoria d'uomo. Da 44 porti diversi nel mondo, partiranno navi alla volta di Gaza, portando cibo e medicinali.
Bisogna sostenere questa iniziativa, non staccando gli occhi dalle navi quando partiranno, raccontado il cammino di queste navi fino a Gaza, aiutando ognuno come può per dire quanto è intollerabile umananamente quando sta accadendo e che come società civile non ci pieghiamo alla logica della mera prepotenza.
Intanto ieri, 22 agosto, centinaia di esponenti del cinema italiano ed internazionale si sono uniti sotto la sigla V4P con l'hashtag #Venice4Palestine hanno inviato una lettera aperta alla Biennale e alla Mostra del Cinema di Venezia (comprese le sezioni indipendenti della Giornata degli Autori e della Settimana Internazionale della Critica) esortando le istituzioni e i settori del cinema, dell'arte, della cutura e della formazione ad essere coraggiosi e chiari nella condanna del genocidio che si sta consumando a Gaza e della pulizia etnica in tutta la Palestina per mano del governo e dell'esercito eisraeliani.
Nella lettera aperta si chiede che, nell'edizione del Festival del cinema di Venezia che si aprirà il prossimo 27 agosto, vengano messi a disposizione spazi e occasioni per promuovere iniziative sulla Palestina nel corso di tutto il festival, per fare seguito alla mobilitazione del 30 agosto sostenuta anche dalla reste Artisti #NoBavaglio, affinché la Mostra non sia “una triste e vacua vetrina” - come si legge nella lettera, “ma colga invece l'occasione di tornare ad essere spazio di confronto, partecipazione attiva e di resistenza, come avvenuto in passato”.
Alla lettera ha aderito anche #AssociazioneUNITA assieme a molte personalità autorevoli dek cinema, dell'altre, della musica e della cultura italiane e non solo.
Io, come giornalista e scrittrice, aderirò all'iniziativa.
Se volete fare altrettanto potete scrivere venice4palestine@gmail.com
