C'è un nuovo scenario di guerra.
Sono ore tremente.
Si fugge da Teheran.
Le testimonianze di chi lascia la città per via dei bombardamenti lasciano sgomenti. A Teheran la situazione è terribile, la città è stata presa di mira dagli attacchi israeliani. È una città fantasma in questo momento dopo i bombardamenti che hanno colpito quartieri residenziali ed i mercati. Tantissii i civili che hanno lasciato quei luoghi.
La società civile iraniana per decenni si nuove per avere un paese più democratico che migliori i diritti civili, ma questo non può avvenire con le bombe e facendo scappare la popolazione. A Teheran non ci sono rifugi, ed era un luogo dove malgrado una serie di problemi si viveva in sicurezza. La popolazione iraniana non era pronta alla guerra e sicuramente non la voleva una guerra. Il più grande errore che si possa fare e tentare un cambio di regime con un intervento militare.
Trump chiede la resa incondizionata a Khamenei, dice di sapere dov'è, che possono ucciderlo in qualunque momento; un canale israeliano dice che gli Stati Uniti stanno per entrare in guerra. Ci si chiede come interpretare questi fatti in essere. Potrebbero esserci due strade per gli Stati Uniti: la prima sarebbe quella di dare una mano operativa ad Israele, utilizzando queste bombe da 13 tonnellate, le uniche che riuscirebbero a penetrare l'impianto iraniano che da solo Israele non riuscirebbe a colpire; l'altra strada sarebbe fare delle pressioni aggressive per far tornare l'Iran al tavolo negoziale a condizioni di resa ossia una rinuncia totale e definitiva al nucleare, o magari concedere un nucleare civile ma con un arricchimento che però non può essere fatto in Iran ma in altro luogo.
Israele da sempre non può tollerare un nemico che ha armi di distruzione di massa e dunque, vuole liberarsene. La caduta del regime, pertanto, sarebbe complementare.
L'Iran invece vuole salvaguardare il regime, e dunque bisognerà capire se Khamenei sarà disposto a bere “un calice di veleno”, accettando l'azzeramento del nucleare iraniano.
Nel mentre però ci sono massacri secondari, quelli sbiaditi che si consumano ancora a Gaza. Sfollamenti continui, massacri compiuti mentre si cerca cibo ed acqua.
A Gaza continuano ad essere giorni di sangue. Le persone muoiono mentre vanno presso i compound GHF che è la controversa organizzazione creata da Israele e Stati Uniti con i contractor americani armati e che mira a bypassare l'Onu come principale fornitore di aiuti e distribuzione di cibo a Gaza, e a quanto pare non sta funzionando, anzi sta anche peggiorando la consegna degli aiuti; i palestinesi muoiono mentre semplicemente aspettano pane ed acqua in coda ai compound.
Ieri uno scrittore da Gaza ha scritto: Fino a qualche giorno fa eravamo morti collaterali, ora siamo notizie residuali.
È vero che parte delle motivazioni che hanno spinto a questo nuovo fronte facendo diventare Gaza “secondo fronte” è la situazione di stallo di una guerra di cui non si vede la fine e si punta a spostare l'attenzione dell'opinione pubblica internazionale che finalmente stava diventando rumorosa dopo 21 mesi di massacro in modo da poter influenzare l'operato dei governi.
Dov'è il diritto internazionale?
I primi paesi che non stanno rispettando il diritto internazionale sono gli stessi che hanno contribuito a creare quel sistema di leggi e di norme dopo il secondo conflitto mondiale, che ci hanno garantito 80 anni di pace.
Nella distrazione iraniana, anche in Ucraina continuano ad esserci giorni e notti terribili. Incendi, bombardamenti, e a Kiev si continua a scavare dopo un attacco di 175 droni per 9 ore consecutive di attacca; Uno è caduto su un edificio di 9 piani, entrando dal tetto e arrivando nei sotterranei. Ha porrtato via 9 piani di cemento, tagliandolo in due e non si sa ancora quante persone siano sepolti sotto le macerie. Per ora vengon fuori solo cadaveri.
